domenica 21 aprile 2013

Edificio 17A - Cose che ricordo del passato 3

Quella povera anatra alla quale mi avevano detto di tagliarle la testa. Lavoravo in un ristorante vicino Pisa. Ho alzato il braccio destro con in mano un coltellaccio. Con la sinistra tenevo fermo la testa. Il braccio destro prende una bella rincorsa, a metà rallenta. Risultato la meschina si mise a correre con il collo piegato. Indimenticabile. Orrore puro.


Per due volte partecipare alla nascita di gruppi di omosessuali. Il Fuori e Articolo Tre. Abbiamo sicuramente contribuito non ad ottenere diritti. Ma a cambiare la mentalità comune con il solo mostrarci per quello che siamo senza nascondersi e orgogliosi di essere quello che si è.


Sudare per l'imbarazzo. Mi succedeva spesso. Diciamo che tutte le volte che mi avevano beccato con le mani nella marmellata. Se qualcuno accennava la cosa davanti a delle persone che non sapevano. Io iniziavo a sentirmi osservato e sudavo. Come una fontana. Alle volte andavo in bagno e facevo scorrere l'acqua fredda sui polsi. Ma non funzionava molto. Poi ho smesso perché se rubo la marmellata lo dico. Naturalmente marmellata è una metafora.




Una lite con Filippo. Mentre eravamo a Roma. Piccole incomprensioni di una coppia in formazione.
Con belle riappacificazioni.




Lo scoprire ad Amsterdam in una sauna gay di avere qualcosa nelle cosce. Ero in bagno. Mi tolgo quello che pensavo fosse una crosticina. Solo che la crosticina si muoveva. E non ne avevo una sola, ero pieno. La difficoltà maggiore fu spiegare al farmacista con il mio povero inglese cosa volessi. Gli dissi che avevo piccoli animali sul corpo. Mi diede il prodotto giusto. Poi scoprii che si chiamavano piattole.




Il mio primo vero hot-dog nel mio unico breve soggiorno a Londra. Alle due di notte persi nella città. Alla ricerca di un autobus che ci portasse a casa. Vedo, come un'oasi, una bancarella e un uomo che preparava hot-dog. Ricchi di cipolla cotta sulla piastra. Una vera delizia, mi sembrò quella sera.




Il cinema Olimpia di Roma. Chi non c'è mai stato non può capire. Proiettavano sempre film d'autore. Con rassegne dedicate ai registi o attori famosi. Utilizzato come luogo di incontro. Ma spesso si consumava sul posto. Descrizione più casta non saprei dare.


Il prete che per telefono mi dice che sono posseduto dal demonio. Incazzato perchè lo minacciavo di denunciarlo al garante della privacy. Che non sapeva nemmeno cosa fosse. Tutto perchè avevo fatto la domando per lo sbattezzo e lui non mi rispondeva. Ha dovuto alla fine rispondermi. Sono perciò pure scomunicato.

Nessun commento: