venerdì 26 aprile 2013

Edificio 17A - Cantare



Ritorno a Tori Amos. Mi dispiace, in fondo, perché poi, ascoltandola a casa le resta addosso un piccolo tanfo di ospedale. I ricordi si legano fra loro e poi l'uno non si stacca più dall'altro. Ancora ricoverato. Che faccio? Do un'occhiata a Facebook.Rispondo ad alcune mail. Ora mancano sei minuti a mezza notte. Che faccio per passare il tempo? Metto le cuffiette e faccio partire “Under the pink” un album di Tori amos. Le ascolto tutte mentre scrivo. Ma il terzo brano ha su di me lo stesso effetto che “La vecchia fattoria” aveva qualche anno fa sulla piccola Zoe. Non posso fare a meno di cantarla. Sottovoce, un po' per non disturbare gli altri pazienti, un po' per vergogna.
Non è che la mia voce sia tra le migliori, almeno per chi mi ascolta. Ma giuro, canto con tutto il cuore. E cantare, come ballare, non importa come lo fai. L'anima trova sempre una via d'uscita per lei agevole.


Nessun commento: