lunedì 1 febbraio 2010

Il segreto



Racconta la leggenda che una serva, per fare un dispetto alla padrona, buttò nell'impasto per il pane l'acqua dove erano stati a mollo dei ceci. Certa così di rovinare l'impasto. Invece il pane quella volta venne più morbido e soffice. Io credo che nelle leggende c'è sempre un fondo di verità. E visto che mi veniva raccontata come cosa anche sperimentata ho voluto provare. La ricetta proponeva: messa in ammollo di ceci per ventiquattro ore. Scolati i ceci utilizzare quanto bastava dell'acqua per fare un impasto con mezzo chilo di farina. Lasciare riposare per 12/24 ore. Unire a due chili e mezzo di farina. Impastare e far lievitare per otto ore. Poi in forno per quaranta minuti.
Sicuro? Chiedo a Sergio, che mi ha raccontato questa storia. Afferma di sì, anzi sottolinea che addirittura i ceci dopo l'ammollo li buttava. Perchè non poteva mangiare continuamente ceci.
Allora provo. Dopo aver tenuto i ceci per un giorno in acqua faccio il primo impasto. E lo metto a riposare ben coperto. I ceci li metto invece a cucinare. Foglia di alloro, carote e sedano, cipolla e uno spicchio d'aglio. Raramente cuocio i ceci, non perchè non mi piacciono, ma per la cottura lunghissima. E spesso nemmeno mi vengono ben cotti. Li metto a cuocere in una pentola di coccio a fuoco lento. Oltre due ore di cottura.
Il giorno dopo di mattina, riprendo l'impasto, unisco il resto della farina. E lascio riposare. La sera dopo aver scaldato il forno a 180 gradi lo inforno. In verità non mi sembrava avesse fatto un minimo movimento. Dopo una ventina di minuti giro le forme. Alla fine sembra cotto ma ha la consistenza troppo dura. Non ha lievitato minimamente. Quasi un pezzo di marmo.
I ceci erano buonissimi. Mai avevo ottenuto un risultato simile. Gustandoli pensavo a quel cavolo di leggenda con una morale quasi zen. E' inutile fare del male, perché comunque il tuo gesto sortirà qualcosa di buono. I ceci erano squisiti. Il “pane” da buttare.