sabato 13 aprile 2013

Edificio 17A - Quasi fossero favole





Ultimi incontri con Ciccio. Ogni giorno passo a trovarlo. Più di una volta. Lo distraggo. Cerco un sorriso nei suoi grandi occhi. Ancora non si è ripreso dall'intervento. Ieri sera visto che era l'ultima sera mi sono trattenuto più a lungo. Mi ero fatto stampare da Filippo tutti queste riflessioni. Ho portato con me i fogli e ho letto il pezzo “Ciccio”. Era presente anche la cognata che lo assiste durante la notte. Io leggevo loro mi ascoltavano.
Non correre quando leggi, leggi lentamente” dice Ciccio.
Gli leggo anche il ricordo di Carmelo.
Leggimi ancora qualcosa”
Si commuove. Si asciuga le lacrime.
La prima volta” mi dice Ciccio “Che ti ho visto pensavo fossi uno chiuso. Una brava persona ma poco socievole. Ora mi sono ricreduto e ti posso dire che sono orgoglioso di averti conosciuto.”
La mia prima reazione è stata di abbracciarlo. Ma le diverse flebo non lo permettevano. Ho poggiato semplicemente la mia mano sulla sua.
Ancora, continua. Mi piacciono”
E Ciccio mi è sembrato un bambino che dopo la prima favola ne vuole ancora altre.

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