lunedì 3 giugno 2013

Edificio 17A- Cose che ricordo del passato 28


Mi citofonano in piena notte. Saranno state le quattro. Mezzo intontito rispondo. Dall'altra parte una voce maschile mi dice:
Polizia, potrebbe scendere?”
Subito penso: ho ancora del fumo? Dove lo nascondo? Poi, più razionalmente mi avvio per vestirmi. Mi dicono che nel mio negozio sono entrati dei ladri. Hanno tagliato parte della saracinesca. Hanno rotto un vetro e sono entrati. Avevano preso i soldi della cassa, nascondendoli negli slip. In un cartone avevano messo delle riviste e dei cd da portare via. Ma sono stati beccati. Erano in due. Tutti e due del quartiere. Con precedenti penali.
Pochi mesi dopo, tutta la famiglia è stata arrestata per spaccio di coca.
Compresi loro due.


A Palermo fino ad una decina di anni fa l'acqua era razionata. C'erano turni ben precisi durante i quali veniva erogata. La mattina, nei vicoli del centro era un concerto di motorini al lavoro. Si riempiva tutto quello che si poteva riempire. Ogni tanto capitava un intoppo, e si restava senza. Quando la distribuzione avveniva a giorni alterni, era una tragedia. Voleva dire restare senz'acqua per due giorni interi. In una di queste occasioni chiesi a Francesco, che abitava sullo stesso pianerottolo, se mi facesse fare una doccia da lui. Mi disse di sì. Mentre ero nella doccia, alzando lo sguardo vidi... due funghi. Due funghi, identici a quelli che ogni tanto spuntavano fra i gradini della scala. Solo che questi crescevano a testa in giù.
Due funghi a testa in giù sul tetto della doccia.

Non so da quanto tempo gli frullasse in mente quella domanda.
Io e mio padre stavamo rincasando in auto, dopo aver fatto la spesa. Non ricordo di cosa stessimo parlando. Ricordo solo che usciti dalla macchina lui mi disse:
Giuralo sulla tua verginità.”
Espressione mai usata da mio padre. La sua era più che altro una velata domanda a me, vicino ai vent'anni. Voleva sapere se fossi stato a letto con una donna, e aveva sperimentato di chiederlo in quel modo. Il portone era vicino, e mi sembrò la salvezza. Non seppi rispondere se non con i segni del corpo.
Diventai rosso come un peperone.

Lei adesso è grande. L'ho vista pochi giorni fa con due bambine, suppongo sue. Al tempo avrà avuto poco meno di dieci anni. Io ero al mio secondo anno da edicolante. Lei passava spesso, andava a comprare il pane per casa e poi entrava nel mio negozio. Stava a sbirciare tutti i giornali che la interessavano. Un giorno mi sembrò avesse un'aria sospetta e la controllai facendo finta di nulla. Vidi chiaramente i suoi movimenti. Quando sta per andarsene la fermai. Subito mi disse:
Non mi tocchi!”
Allora fammi vedere quello che hai nascosto.”
Io non ho nulla, mi prende per ladra?”
Mentre diceva così, da sotto la maglietta le scivolò un Topolino.
E quello?” dissi.
Non avevo i soldi per comprarlo.”
Gioia di papà.


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