venerdì 28 giugno 2013

Edificio 17A - “Non si scoraggi”


Oggi era il turno della visita con l'oncologa. Dalla quale sono uscito con un quesito linguistico. Il senso da dare alle parole “Non si scoraggi”. Che vuol dire? Per lei forse è un augurio? Per me, parte lesa, vuol dire che c'è di che temere? Perché non mi ha detto semplicemente “Coraggio”? Un invito chiaro, esplicito. La negazione all'inizio non va bene. Bisogna essere positivi. Ma d'altra parte per i risultati clinici venuti fuori cosa poteva dirmi?
Non posso fare né chemio né radioterapia a causa della leucopenia. Globuli bianchi bassi, quindi resto sospeso. Poi la febbre di questi giorni aggrava ancora di più le cose.
Sono al largo e nuoto verso la riva. Non sono poche le bracciate che ci separano. Non mi scoraggerò. Non lo farò. Ma questa sera mi posso permettere un minimo di autocommiserazione?
E piangere...


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