giovedì 11 luglio 2013

Edificio 17A – Il nemico



Il nemico è sempre dietro la porta. L'autocommiserazione. Il piangersi addosso per lo stato in cui mi trovo. Il maggior sforzo è mantenere il controllo della mente e non lasciarsi andare. Possono esserci delle eccezioni. Alle volte giustificate. Ma non mi posso permettere più di tanto. Devo resistere. Cercare un sorriso da donare a Filippo. O una battuta scherzosa. Se ho le forze, mi muovo per casa sbrigando lavori casalinghi. Sciorinare la biancheria. Dare l'acqua alle piante. Occupare la mente con cose diverse.
I paragoni con “prima” mi vengono spontanei. Cerco di evitarli anche se tutto mi riporta lì. Ecco perché scrivo. Scrivere impegna la mente a concentrarsi sulle cose da dire e su come buttarle giù. Coinvolgendomi anche manualmente. Se ho cose da scrivere, per me è il miglior modo di resistere.

Piangermi addosso non lo sopporto. Spero di non lasciare mai entrare quel nemico appostato dietro la porta.

2 commenti:

Noemi Venturella ha detto...

Non smettere di scrivere. E' psicofisicamente terapeutico, oltre che poetico. E grazie per queste emozioni-vissuti-sensazioni-parti di umanità. L'importante è averne e avere sorrisi da donare. (Sembra scontato, ma non penso affatto che lo sia.)

Unknown ha detto...

Grazie per il commento. Scrivere è salutare, lo so