mercoledì 17 luglio 2013

Edificio 17A – “Se ne è andato”



Come frutta matura che cade dall'albero. Oggi due. Uno annunciato con urla strazianti. Chiamando:
Papà, papà...”
Come se lo si potesse riportare in vita. Diversi pianti più o meno forti.
Una bambina fra loro che imita gli adulti. Anche lei con un fazzolettino in mano ad asciugarsi le lacrime.
Qualcuno dice alla madre di allontanarla:
E dove la porto?”
Mi chiudo nella mia stanza. Per pudore. Il dolore del lutto, merita il pudore. Non si può star lì ad osservare le persone straziate dall'interno.
Probabilmente lui ha finito di soffrire, e il suo essere qui probabilmente alleggeriva i parenti.
Ora si fanno i conti. L'onoranza funebre già arrivata e pattuito il prezzo. Duemila euro. Mille subito, gli altri successivamente.
E chi ce li ha mille euro?”
I pianti scemano. C'è da fare il conto. Si cerca di avere un minimo di lucidità. Tutto verrà risolto.
Poi il silenzio. E una stanza vuota.
Anzi due.


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