giovedì 11 gennaio 2007

Mamma canterina

Ricordo mia madre nella sua vena canterina... e un violino con le corde rotte abbandonato. Poi ricordi non vissuti di duetti fatti da mia madre, con la voce, e mio padre al violino. Quando ancora il violino era vivo e vibrante, non come l'ho scoperto sotto il loro letto. Alle volte, quando ero sicuro di non essere visto, lo prendevo insieme all'archetto e fingevo di suonarlo. Mi sarebbe piaciuto ridargli vita.
...Suona, solo per me, oh violino tzigano...”
La voce di mia madre andava spesso sui toni acuti e gorgheggiava come certi cantanti napoletani. Anche “Vola colomba” sapeva di partenopeo.
Faceva le pulizie di casa e cantava. Cantava e il canto trasmetteva il suo umore, potevi capire il suo stato d'animo a secondo l'intonazione che dava alle canzoni. Solo quando faceva dei lavori all'uncinetto non cantava. In silenzio tesseva strane trame. Di centrini, coperte, tovaglie... tutto in silenzio. Da anni ormai c'è chi fa per lei le pulizie di casa e le è aumentato il tempo da dedicare a quell'incantesimo.
Da tempo non la sento più cantare, le trame dei vari centrini le hanno incatenato la voce.

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