lunedì 8 gennaio 2007

Due modi di dire

Sono legato a questa terra. E' qui che sono nato. La lingua madre, il dialetto, mi appassiona. Mi piace ricordare ogni tanto dei modi di dire. Ve ne accenno due.
”Mi si strinci u cori”: il cuore che si restringe per la pena e la tristezza. Quello che provo quando vedo bambini con gli occhi spenti e chini su se stessi. Che parlano poco e alla ricerca continua di un rifugio. Testa, spesso, china perchè il fardello lo portano loro. Vi giuro che veramente “mi si strinci u cori”.
“Mi s'allarga a tavula du pettu” indica un respiro profondo, un senso di liberazione e soddisfazione. I polmoni dilatati al massimo, ma senza sforzo, e poi un sospiro accompagnato da un “Aaah”. Ma è tutta una metafora per esprimere quello che avviene nella mente. “Mi s'allarga a tavula du petto” quando vedo bambini svegli, con quella luce scintillante negli occhi. Quelli che ti fanno domande che gli adulti pensano e non fanno. Domande che sovente ti mettono in difficoltà. Quelli che camminano leggeri fieri di essere quello che sono.
Come la bambina in questa foto: Viola.


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