“Où cumpa, minchia, idda è bedda!”
Come fosse una maledizione, un castigo divino al quale non si può sfuggire.
Seduti davanti una birra, lui cercava consiglio o meglio cercava di esorcizzare ripetendo più volte un fatto: “Idda è bedda”.
Fosse un pò brutta, invece la cosa peggiore è
che semplicemente lei è bella.
In questi casi so che, fortunatamente, non ci si aspettano risposte ma essere consolati, come si può consolare un amico a cui sia capitata una disgrazia.
“E allura?” dovevo comunque dire qualcosa e quello venne fuori.
“No, è ca, u sai comu è, nivuru cu nivuru...”
Faccio un cenno di assenso perché questo si aspetta. Ma cosa sia in questo caso “stu nivuru” non lo capisco.
Si passa la mano fra i capelli e ripete “Idda è bedda!”, e poi “Veru, cumpà? Minchia, idda è bedda! comu si fà?”
Io vorrei dargli la mia benedizione, e che in questo caso lui partirebbe avvantaggiato, rispetto ad altre convivenze.
O buttarla su “futti, futti, ca diu pirduna a tutti”.
Potrei dire qualsiasi cosa, anche recitare la tabellina del due, lui non mi ascolterebbe. Lui, perso nel suo sogno, ha davanti a sé, in tutta la sua bellezza, Lei.
Dalla quale si trova da una parte attratto e dall'altra spaventato da un semplice fatto: “Idda è bedda!!!”.
sabato 27 gennaio 2007
Idda è bedda
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1 commento:
sono veramente bella perchè Lui conosce la mia bellezza
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