mercoledì 4 novembre 2009

Francesca




Non so chi sia Francesca. Ma lui la chiama quasi giornalmente. “Francè” con la “e” più o meno strascicata. E lei non risponde. Lui si infervora e il suo urlo quasi si strozza. Dopo una decina di minuti finalmente lei si affaccia al balcone. Ora dico io se l'hai chiamata con tanta insistenza, perchè poi gli chiedi “Ma unn'eri”. Dove eri? Quindi hai urlato per quasi dieci minuti per sapere dove fosse? E poi... niente, poi parto con le mie fantasie. Cose da fantascienza, racconti di un futuro molto lontano, quando per chiamare la moglie basterà un gesto. Vicino al portone dove si abita verrà installato un marchingegno con un bottone da schiacciare. Appena il bottone viene schiacciato in casa si sentirà un suono. Nella versione più evoluta alle volte, per mezzo di uno strumento adatto, ci si potrà anche parlare come al telefono. Ma qui nella Vucciria del 2009 siamo ancora lontani da queste innovazioni. Il futuro è ancora lontano. Mentre si fanno sempre più vicine le quattro del pomeriggio. Giuggiola, la mia gatta, oggi è riuscita a dormire. Ai piedi del letto completamente abbandonata quasi russa. Mentre io maledicendo lui che gridava e Francesca che non rispondeva. Cerco di raccogliere le forze per alzarmi ed andare a lavorare. Non dando soddisfazione alla sveglia di fare il suo ruolo mi alzo prima.
Giuggiola sbadiglia e poi prende un'espressione incuriosita. Io anche per oggi non ho riposato.

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