lunedì 17 agosto 2009

La sparizione




La mia difesa aspettata non era arrivata. Comunque, penzolava la rosa fra le sue mani.
Al ritorno dalla trattoria il Maestro indica di girare per un vicolo laterale.Volendo ignorare qualcuno. Quello stesso che lui voleva evitare lo chiama per nome. Saluti e convenevoli. Io mi distraggo. L'altro gli chiede se avesse letto il suo libro. So che non lo farà, mentre gli indica una invisibile pila di libri da leggere. E la promessa che sì, lo leggerà. Io continuo a distrarmi e scatto qualche foto. Il saluto, con una stretta di mano e via. Appena ci allontaniamo un pò il Maestro mi rimprovera di non aver preso le sue difese. Agita la mano con la quale tiene la rosa. Quello gli aveva parlato con tono amichevole di un critico teatrale. Lo stesso definito qualche giorno prima “sbarazzino” dal Maestro. Avrei dovuto intervenire appena si fosse citato il critico sbarazzino. Io invece mi ero distratto. Mi scaraventa contro tutte le risposte che avrei dovuto dare e non ho dato. Concludendo con:
Si nà cosa inutile.
Indicandomi ogni volta con la rosa, diventanta un prolungamento del suo braccio.
Si nà cosa inutile.
Intercalato fra una sua proposta di risposta da me non data e l'altra.
Sfogatosi e avvilitomi fino allo sfinimento rivolge la sua attenzione di nuovo alla rosa. Che gli ho donato per il suo compleanno. Avvicinando la rosa al suo viso le
parla piano, in una lingua strana, una nenia cantata sottovoce. Felice del comprensibile segno che recava, anche se la mia difesa aspettata non era arrivata.
Poi il mestro sparì. Sparì e io non scrissi più nulla.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il Maestro non e` sparito.
E` andato laddove e` possibile sentire l`applauso di una mano sola, cosa enutele.
Il libro, comunque, l`ho preso.
Ci ho fatto un falo` fa vo lo so

salvatore ha detto...

Lezioni indimenticabili