mercoledì 30 settembre 2009
Mutu cu sapi u iocu
Potrei colpirlo al cuore. La squadra del Palermo. Senza sporcarmi le mani. Bloccare una partita. Gli verrebbe sicuramente un infarto. Potrebbe essere una soluzione. Invadere il campo? Da solo non funzionerebbe. Eliminare la palla? Ma quelle sono come i papi. Tagliatone uno ne ributtano in campo un altro. Ne pagherei comunque le conseguenze.
Forse dovrei trovare un modo diverso. Allora... se lui è un mio ostacolo è sicuramente dentro di me. Altra postilla: l'unica possibilità che ho è cambiare me stesso. No, non mi metto davanti allo specchio ripetendo “E' morto, Lui è morto”. Comunque ci deve essere un'azione da parte mia. E la pancia recettiva.
Non impiegherò quaranta anni come con mio padre. Ritrovato finalmente a me simile. Un uomo, non papà, né il mito, né pori otturati dal grasso dei motori, fragile e forte come tutti noi. Ed ho sentito un onda d'amore nei suoi confronti salirmi dalla pancia. Ho sentito di essere libero.
Qui il mio viaggio per il Maestro non è lo stesso ma con gli stessi fini. Iniziando con una medaglia, che non ha un lato A e B, ma due facce con la stessa importanza. Non pensate che sia stupido pensare ad una rivalità fra bianco e nero? Sono ambedue parte di un “uno”. Come noi e la nostra vita. Il difficile è “vedere”. Bisogna allenarsi.
Pesare e valutare. Senza pietà. Immedesimarsi, al posto suo sarei stato migliore? Con il bene e con il male. Davvero avrei fatto meglio?
Il problema è il Maestro. In una raccolta di racconti zen lessi di due monaci che stavano ritornando nel monastero. Passati per un villaggio si fece loro incontro una donna molto attraente. Questa si avvicinò ai due con fare molto sexy (no, sul testo originale non usavano questa parola). I due frati riuscirono ad allontanarsi. Arrivati dentro il monastero uno dei due monaci disse all'altro che quella donna li voleva turbare, che era stata sfrontata nei loro confronti. L'altro rispose “Ma il problema non è lei. Perchè io ho lasciato quella donna nel suo villaggio. Tu, parlandone ancora, te la sei portata fin qui”.
Penso che risolverò presto la questione con il maestro.
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2 commenti:
lastima ke no entiendo el idioma...me gustria saber de lo ke habla.
Thanks for sharring
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