venerdì 17 aprile 2009

Come stai, Totò?






- Non è il Nirvana. Non mi sento illuminato. Ma non ho più paura.
- Totò chi ti fumasti?
- Ora vedo distintamente il superfluo dal quale sono circondato. Le illusioni che fanno tirare avanti la carretta. Quella carota che nasconde sempre il peggio.
- No, Totò dall'inizio. Inizia dall'inizio. Cazzo hai?
- Ho tutto chiaro e non mi chiedo neanche più perchè. O visioni di un futuro potenzialmente meraviglioso, ma invece orribile.
- Secondo me sei sul depresso andante. No?
- Ti ripeto non ho più paura. Perchè certo che sarò terra, acqua, aria e fuoco ancora. Svolgimento di un onda antica.
- A me sembra che tu sei partito con la testa...
- Tutto in pastello ti si presenta all'inizio. Circondato comunque d'affetto. Nascondendoti il futuro carogna. A piedi scalzi solcare la via, con l'ultima sensazione di libertà. Tanto da esporre i desideri più nascosti. Poi intuisci qualcosa e cominci a mentire. E da solo affronti come legarsi le stringhe. Da solo, come da soli i racconti dei ragazzini diventano incubi persecutori. Ma più avanti c'è lo spazio anche per te, almeno credi. Ti sposti, avanzi e arretri e poi avanzi ancora...nella continua immobilità.
- Totò sai che ti dico? Vado in taverna. Il vino è più saggio.

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