Due piazze separate da un fiume sotterraneo. Due visioni di una medesima schizzofrenia che ha colpito questa città. Da una parte lo scempio di una piazza, trasformata in un ammasso di tavolini e ombrelloni. Non una piazza anonima, ma un luogo con una propria presenza artistica: Piazza S.Francesco d'Assisi. Legalmente occupata con regolare pagamento del suolo pubblico. Armonia e bellezza ignorati e trasformati in un ristorante all'aperto. Ed è tutto nella legalità. Dall'altra parte di un fiume che non si vede, una piazza con una fontana: Piazza Garraffello. Sia la piazza che la fontana che vi è al centro sono arrivati a tal punto di degrado da essere stati messi, tempo fa, sotto sequestro. Poi, ovviamente, sono state dimenticate. Poi la piazza è diventata un posteggio. La fontana asciutta e piena di rifiuti. Poi, un giorno, qualcuno lavora attorno alla fontana. La pulisce e ne sistema lo scarico. E da quel giorno, ogni giorno una piccola novità. Un giorno dalla fontana scorre nuovamente l'acqua, un canto sommesso ma non timido. Un altro, viene circondata da piccole palme. E poi le stesse palme non circoscrivono più la fontana ma tutta la piazza, aggiungendosi nuove piante. Un altro giorno spunta una panchina di ferro verniciata di rosso. Una catenina delimita la piazza evitando che vi si possa posteggiare. E poi ancora altre panchine spuntano nel giorno dopo. Tutto “illegale” ma tutto encomiabile. E la piazza torna a respirare. Il tutto ad opera di azioni quanto meno illegali.
E' strana Palermo, direi quasi surreale. Comportamenti legali, da un lato, che in nome del primato dell'economia non tengono conto né della bellezza né della pubblica fruizione dell'arte. Di contro, “l'illegalità” di alcune persone che hanno capito come, valorizzando la bellezza di un luogo, puoi anche guadagnarci economicamente.
La morale ci sarà pure, ma ho grosse difficoltà a tirarla fuori.
lunedì 23 luglio 2007
Due Piazze
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1 commento:
"Due visioni di una medesima schizzofrenia",
che bello trovare un autore -finalmente- in grado di usare le parole giuste. "medesima" arriva come una coltellata e ferisce per profondità, esattezza ed eleganza!
Bravo, da parte di me medesimo
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