Un casino di rose e fiori con lui. Dei suoi limiti riusciva a farne pregi, con ingenuità disarmante. Era piacevole stare insieme, riusciva a superare anche lo scoglio del saper ascoltare. Mi sembrava quasi strano trovarlo accanto e in sintonia. Lui era amico e amante, ma vero amico in fondo.
Mitico, nel ricordo, un viaggio da Milano a Roma con un pulmino, io e lui da soli. Storie che da semplici ricordi, ora con il tempo si sono trasformati nella storia di un periodo. Il tragitto lungo e tortuoso passava da Padova, Bologna, Pistoia, Firenze, Roma. Ma per me farlo in pochi giorni fu meraviglioso. On the road...Oh yeahh.
Ci si nutriva di cibo spazzatura comprato a caro prezzo nei vari autogrill. Era un viaggio di lavoro per la distribuzione. Io mi ero allontanato per una settimana dalla comunità dove lavoravo. Ero partito con Umberto per lavoro. Io solo non riuscivo a crederci e non solo quando ci ritrovavamo distesi su pile di Re Nudo e Rosso.
Nel lungo viaggio fra le persone che si incontravano, ogni tanto si parlava di Ultimo Tango a Parigi, film uscito da poco. Una volta qualcuno fece una battuta sulla famosa scena del burro. Umberto non capì la battuta, perché non aveva visto il film. Sinteticamente gli feci capire in cosa consisteva lo scandalo del film.
Non se ne parlo più fino al ritorno a Milano. Una sera eccezionalmente ebbi l'onore di cenare a casa sua. O meglio a casa dei suoi che momentaneamente non c'erano. E lì ritorno il burro, prima come argomento di curiosità, poi come lubrificante da provare.
giovedì 26 aprile 2007
Ancora Umberto
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