sabato 7 gennaio 2012

All'imbrunire




Totò è come un pastorello del presepe. Si può mettere ovunque. Lavoricchia un po' qui un po' lì. Lavori di fatica che affronta con gli occhi sorridenti. Quando non ha nulla da fare staziona nella piazzetta. Scambia quattro chiacchiere con il barbiere che spesso gli urla “Sei insopportabile”. Ma è solo un tormentone senza volontà di offesa.
Spesso gioca con i bambini del vicolo. Gli aggiusta la vecchia bici e li tratta come fossero figli suoi. Riceve in cambio calci e pugni ma lui con pazienza cerca di farli calmare.
“Sono bambini sbandati, cresciuti senza regole. Hanno bisogno... cerco di fare quello che posso”
Ogni tanto intona una canzone di Dalla ma solo la frase:
“A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io”.
Ripetendola più e più volte.
Non passando mai alla frase successiva:
“A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io”
Ripete all'infinito sempre la stessa frase forse perché le carezze sono più impellenti dei sogni.
Totò beve. Nel tardo pomeriggio comincia a fare qualche salto in taverna. Una birra alla volta. Ma ci torna più volte. Quando raggiunge l'apice torna a casa con il suo vespino.
“Totò viri ca un ci arrivi a casa”
“Tranquillo, io non guido. Inserisco il pilota automatico e mi porta a casa”
Ho chiesto a Totò informazioni sull'accaduto della sera precedente.
“No u viri. Nulla so. E nulla voglio sapere. Io, all'imbrunire, me ne vado”.
All'imbrunire.
Totò colpisce così. Spesso usa vocaboli non consueti. Qualcuno nel vicolo ogni tanto gli fa notare questo suo uso di parole qui non usuali.
“A liggivu stamatina e l'avia a usari, un sugnu propriu sceccu” si giustifica.
Totò è come un pastorello del presepe. Che con dignità vive il proprio stato.

2 commenti:

Greco Levante ha detto...

meraviglioso Totò... credo che da anziana anch'io sarò come lui, e certe realtà, certi personaggi, certe descrizioni possono coglierle e apprezzarle in pieno solo le persone che vivono i quartieri... solo chi vede ogni giorno coi tupi stessi occhi. Bravo.

salvatore ha detto...

Vivendo nell cuore della vucciria ho capito che esistono tre tipi di persone. Quelli che hanno una putia. Quelli che non escono mai di casa, perchè agli arresti domiciliari. Quelli che passano le giornate a vagare per la piazza. Questi ultimi si dividono in quelli che aspettano un lavoro e quelli che non si capisce che cazzo fanno (ma per lo più aspettano un cliente al quale vendere fumo, coca, ero. Totò è di quelli che aspettano un lavoro. E per il fumo aspetta che qualcuno gli regali una caccolina.