martedì 31 maggio 2011

Paesaggi Urbani: Negozio chiuso





Un coppia di militari e un carabiniere passano lungo il corso. Pattugliano il quartiere. Per la sicurezza di tutti i cittadini.
 
Due giovani entrano in negozietto di oreficeria. Non sono a viso scoperto. Uno dei due minaccia con un arma il titolare. L'altro arraffa in modo nervoso alcuni oggetti esposti in vetrina. Poca roba. Tren-ta-mila euro! Allontanatisi i due con la refurtiva, il titolare chiama la polizia.
Si presentano in negozio dopo oltre un'ora.
Con naturale incazzatura della vittima.
“Ci descriva le due persone”
“Non saprei che dirle, ho visto solo gli occhi”
“Lo sa che potrebbe essere denunciato per reticenza?”
“Se non l'avesse capito, io sono la vittima. Lei pensa che se li avessi visti non glieli descriverei? Avevano il viso coperto e uno dei due portava pure gli occhiali”

Due militari e un carabiniere passano lungo il corso. Pattugliano il quartiere. Per la sicurezza di tutti i cittadini.

Di solito il sabato chiudeva a mezzogiorno. Quel giorno voleva finire delle riparazioni a degli orecchini, in modo da consegnarli lo stesso giorno. Erano le 13,30 quando chiuse e si avviò verso la macchina. Stava per arrivare al posteggio quando qualcuno, alle sue spalle, lo afferrò per il collo.
Sono in due. Uno tiene bloccato l'artigiano, l'altro gli porta via il borsello e un altro un pacchettino che aveva in mano. Con una spinta lo scaraventato per terra e si danno alla fuga.
Lui mi racconta la disavventura.
“Hai sporto denuncia?”
“No.”
“'nca picchì no?”
“Si facìa a denuncia un ci putìa iri unni avìa a ghiri”
“...”
“Ci ivu a parrari, stamatina mi runanu na risposta”
“E speri che ti trovino qualcosa?”
“Bho? Viremu. Da quannu un c'è Pinu è un casino”
“Ma cu? U frati di...?”
“See, da quando è in carcere succedono queste cose. Il quartiere è allo sbando. Lui riusciva a tenere il quartiere sotto controllo. E un succiria nenti”
“Si, ma guarda che quando hanno aperto il mio negozio lui era piedi piedi”
“Ma no to caso unn'i i pigghiaru?”
“Si, ma lui non c'entrava niente”
“Si unn'i i pigghiavano. iddu ti facia truvari”
“?!”
...
Entra l'orefice e gli racconto della rapina subita dall'artigiano orafo. Un moto di rabbia attraversa il suo corpo. Parlare è difficile. Raccontare altre cose quasi impossibile.
Mi guarda negli occhi.
“Siamo fra di noi, posso parlare...”
Sembra sbilanciarsi ma poi fa marcia indietro e va sul generale.
“Da quando non c'è più qualcuno, il quartiere è terra di nessuno...”
Sembra quasi mordersi la lingua. Ha gli occhi lucidi. Prende il giornale. E si avvia verso la bottega dell'artigiano orafo. Per una solidarietà fra vittime.

Due militari e un carabiniere passano lungo il corso. Pattugliano il quartiere. Per la sicurezza di tutti i cittadini.
Tutto è nella normalità.

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