Appena fatti pochi metri il paesaggio cambia. Non avevo idea del posto. Una conca, un avvallamento, un altro mondo. Passiamo davanti una cappella votiva con accanto una fontanella. Dall'altro lato della strada una schiera di magazzini. Tutti chiusi. Simili ad una schiera di piccoli garage. Il campo coltivato spande umidità e odore di terra.
Per strada nessuno, solo noi due a piedi. Io e Phil. Dopo un pò arriviamo in una piazza. All'ingresso della quale stazionano due uomini e un ragazzino. Sulla destra una chiesa, poco prima una statua di padre Pio. A grandezza naturale, Il ragazzino rivolgendosi agli adulti sussurra: ”Ma chi vuannu chisti?”. Faccio finta di non aver sentito.Phil avviluppato nel suo silenzio e nella poca fede sulla mia orientabilità. In questi casi vorrei anche io imparare a sparire completamente. Continuo a girare, ma dalla piazza non c'è uscita altra uscita. Telefono. “Ma dov'è?”. Dobbiamo ritornare sui nostri passi. Quella che poi mi verrà descritta come la prima postazione di guardia, è dove dobbiamo ritornare. Il covo non è immediatamente identificabile. Sento la voce di Reda. La seguo e finiamo in uno scivolo che porta in un condominio. Ritorniamo indietro seguendo la voce. Uno stretto passaggio. E' l'entrata del covo. Vedo solo le foto. Le mie foto. Non mi sembra vero. Come tutta la strada per arrivare. Belle. Sembrano vere, mi viene da dire. Lo dico. Le guardo come fosse la prima volta. Ho una sensazione un pò straniante. Mi chiama Davide. “Ou, unni cazzo si?”. Gli indico la cappelletta votiva. Le foto, belle, belle davvero. Il mio avatar conteso da Davide. “Ou, u vogghiu chistu. Ora tu porti tu però. Mi ci a mettiri a dedica e poi mu rù.”. Come si fa a dire di no a lui? E poi la dedica : “Ou, u capisci chi ti vogghiu riri?”. Telefona anche Salvo. Mi sento consolato nel non essere il solo ad aver avuto difficoltà ad arrivare. Altra consolazione arriva con la telefonata di Maurizio.
lunedì 18 febbraio 2008
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1 commento:
E IO ANCORA UNA VOLTA NON C'ERO....PERCHE?
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