Foto S.Ade
Oggi
doppia visita. Ambedue graditissime. Prima Vittorio, che mi
presentava il quadro di questa città sfatta e morente, a cui
noi tutti abbiamo fatto l'abitudine. Ci si guardava dritti negli
occhi. Vittorio è come me, gli piace guardarti dritto negli
occhi. Non per spiare, ma per condividere. I suoi bellissimi occhi.
Che sanno di rivolta e d'amore. Con una barba alla quale cambia
spesso taglio, una continua evoluzione. Quasi una ricerca continua, o
il non volersi cristallizzare.
Se
Luca fosse venuto solo non si sarebbe perso. Invece no, è
venuto con Davide. Chi è Davide? Ne ho parlato tempo fa,
indicandolo come oloturia o maestro. Davide, quello che
finge che lo chiamiamo Davidù. Ecco... lui. Si sono persi
lungo il corridoio. Abbraccio con Luca, come da promessa. Bacio sul
collo compreso, per la gelosia di Davide (che ha sottolineato la
durata dell'abbraccio). Sono contento di aver rivisto Luca, anche se
per poco, e soprattutto senza un piatto di pasta con l'anciova
davanti a noi.
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