Non
so se ho scelto o sono stato scelto. O semplicemente doveva accadere.
Lui sempre disponibile. Non se la tira come quell'altro a sinistra.
Che mi fa pure i dispetti. Questa mattina era aperto. Appena mi sono
avvicinato si è chiuso. Quello a destra non lo farebbe mai.
Statisticamente (il tempo per ragionare sui dati non mi manca),
l'ottanta per cento delle volte, il più accessibile, il più veloce,
è quello a destra. A qualunque piano mi trovi. Io e l'ascensore di
destra abbiamo sviluppato un'intesa quasi amichevole. Sto esagerando?
Comincio a dare i numeri? Certo, sapere che il corpo basso che vedo
dalla finestra della mia stanza, ospita chi ha bisogno di pronto
soccorso psichiatrico, mi turba un po'. Non vorrei finire là. Non
vorrei essere fra quelle sagome scure che si intravedono la sera
dietro quelle finestre con le sbarre A volte si muovono, altre sono
immobili. Cento storie fanno una danza macabra nella mia testa.
Miserie, orrori e sofferenza. I miei mostri sono sempre peggiori di
quelli reali.
Sono
sicuro che se vado di là, l'ascensore di destra sarà al piano.
Pronto ad aiutarmi. Perché ormai siamo amici.
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