Mi
citofonano in piena notte. Saranno state le quattro. Mezzo intontito
rispondo. Dall'altra parte una voce maschile mi dice:
“Polizia,
potrebbe scendere?”
Subito
penso: ho ancora del fumo? Dove lo nascondo? Poi, più
razionalmente mi avvio per vestirmi. Mi dicono che nel mio negozio
sono entrati dei ladri. Hanno tagliato parte della saracinesca. Hanno
rotto un vetro e sono entrati. Avevano preso i soldi della cassa,
nascondendoli negli slip. In un cartone avevano messo delle riviste e
dei cd da portare via. Ma sono stati beccati. Erano in due. Tutti e
due del quartiere. Con precedenti penali.
Pochi
mesi dopo, tutta la famiglia è stata arrestata per spaccio di
coca.
Compresi
loro due.
A
Palermo fino ad una decina di anni fa l'acqua era razionata. C'erano
turni ben precisi durante i quali veniva erogata. La mattina, nei
vicoli del centro era un concerto di motorini al lavoro. Si riempiva
tutto quello che si poteva riempire. Ogni tanto capitava un intoppo,
e si restava senza. Quando la distribuzione avveniva a giorni
alterni, era una tragedia. Voleva dire restare senz'acqua per due
giorni interi. In una di queste occasioni chiesi a Francesco, che
abitava sullo stesso pianerottolo, se mi facesse fare una doccia da
lui. Mi disse di sì. Mentre ero nella doccia, alzando lo
sguardo vidi... due funghi. Due funghi, identici a quelli che ogni
tanto spuntavano fra i gradini della scala. Solo che questi
crescevano a testa in giù.
Due
funghi a testa in giù sul tetto della doccia.
Non
so da quanto tempo gli frullasse in mente quella domanda.
Io
e mio padre stavamo rincasando in auto, dopo aver fatto la spesa. Non
ricordo di cosa stessimo parlando. Ricordo solo che usciti dalla
macchina lui mi disse:
“Giuralo
sulla tua verginità.”
Espressione
mai usata da mio padre. La sua era più che altro una velata
domanda a me, vicino ai vent'anni. Voleva sapere se fossi stato a
letto con una donna, e aveva sperimentato di chiederlo in quel modo.
Il portone era vicino, e mi sembrò la salvezza. Non seppi
rispondere se non con i segni del corpo.
Diventai
rosso come un peperone.
Lei
adesso è grande. L'ho vista pochi giorni fa con due bambine,
suppongo sue. Al tempo avrà avuto poco meno di dieci anni. Io
ero al mio secondo anno da edicolante. Lei passava spesso, andava a
comprare il pane per casa e poi entrava nel mio negozio. Stava a
sbirciare tutti i giornali che la interessavano. Un giorno mi sembrò
avesse un'aria sospetta e la controllai facendo finta di nulla. Vidi
chiaramente i suoi movimenti. Quando sta per andarsene la fermai.
Subito mi disse:
“Non
mi tocchi!”
“Allora
fammi vedere quello che hai nascosto.”
“Io
non ho nulla, mi prende per ladra?”
Mentre
diceva così, da sotto la maglietta le scivolò un
Topolino.
“E
quello?” dissi.
“Non
avevo i soldi per comprarlo.”
Gioia
di papà.