E
sono a casa. La prima battaglia l'abbiamo superata. A casa però
tutto è più difficile. Dipendo da Filippo per svuotare la sacca
della nefrostomia (ormai ho imparato la parola e la uso. Praticamente
il drenaggio del rene). Ho mangiato pastina. Quella mia. Un'altra
storia. E un bicchiere di succo di frutta. Mi sono fatto forza e mi
sono fatto la puntura serale sottocutanea. Meglio di quanto mi
aspettassi.
Dicevo
ad una amica che sono cambiato, non sono più quello di prima. Come
un serpente che non cambia la pelle, ma il corpo.
Ho provato a mettermi a letto, ma mi sono dovuto alzare. Meno male che di pomeriggio ho riposato due ore.
Penso a te e mi chiedo come fai? In più hai pure una famiglia alla quale badare. Eppure, eccetto rare volte che hai delle ombre negli occhi, appari serena. Sorridi spesso e non ti mostri mai scoraggiata. Ti ammiro molto. Ma questo tu lo sai.
Ho provato a mettermi a letto, ma mi sono dovuto alzare. Meno male che di pomeriggio ho riposato due ore.
Penso a te e mi chiedo come fai? In più hai pure una famiglia alla quale badare. Eppure, eccetto rare volte che hai delle ombre negli occhi, appari serena. Sorridi spesso e non ti mostri mai scoraggiata. Ti ammiro molto. Ma questo tu lo sai.
Un
abbraccio
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