Voglio
ringraziare tutto il personale sanitario del reparto Chirurgia
Oncologica. Chi non viene citato non se la prenda, i ringraziamenti
sono anche per loro. Luigi, il primo a cambiarmi il pannolone nei
primi giorni di degenza. Trovando sempre una battutina a doppio
senso. Ester, molto professionale e gentile (non potevo non citarla,
lei sa perché). Silvana, che è stata fra le prime persone che ho
riconosciuto al risveglio dopo l'intervento. Grazie del bacio e del
caffè. Francesco, che sottolinea di voler essere indicato come il
professore, recita la parte del duro quando è ora di invitare i
parenti ad uscire. Umanissimo e disponibile e per niente cattivo con
noi pazienti. Alcuni meritano di essere trattati in modo brusco. Il
brizzolato Cosimo per l'aiuto datomi nel mostrami come gestire i
sacchetti per la colostomia. Calogero, bruno, viso simpatico. Timido
e gentile. “Asparino è il mio vero nome” mi dice guardandomi
negli occhi. Asparino, o comunque si chiami, che fa il reticente a
dire il suo vero nome. Da me successivamente identificato come
Giuseppe. Alto, magro con i capelli brizzolazi anche lui. Che
pazientemente mi ha spiegato come trattare al meglio il mio fiore
rosso. Rosi, la caposala, gentilissima e forte, dà informazioni,
accetta le lamentele, controlla che tutto proceda nel migliore dei
modi. Giovanna, una donnona, con i suo capelli raccolti in una coda
di cavallo. Mimma, che mi accompagnava alle varie consulenze, e una
volta mi ha fatto fare un bellissimo giro in carrozzella. Giuseppe,
delle sue mani ho avuto paura per un attimo quando, per una sola
giornata, ho provato a togliere il catetere. Le sue mani da contadino
sono state invece delicatissime. Anche quando ha rimesso il catetere
al suo posto. Naturalmente, Caterina. Che mi legge, e qui leggerà il
mio ennesimo grazie. Tutte le ragazze che fanno tirocinio. Bravissime
future infermiere. Tutti i dottori, in particolare il dottore
Picciurro e Carpino. Picciurro il gigante buono, rassicurante anche
quando non parla.
Grazie.
p.s.
Grazie a tutto il personale per il caffè. Lo prendevo a vostra insaputa. Spero mi perdonerete.
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