Ho
ricevuto in dono due pecore di pasta reale. Una grande e l'altra di
una taglia più piccola. In un classico cestino che rappresenta un
pezzo di prato con il recinto. Questa notte è stata una notte un po'
movimentata. Nel senso che non trovavo pace e avevo attacchi di
dolore. Io al dolore non dò molta confidenza. Penso ad altro
ignorandolo il più possibile. Quando poi si allontana, o quando
l'antidolorifico decide di agire, allora cerco conforto. Qualcosa di
dolce. Non metaforicamente. Avendo finite le caramelle regalate da
delle dame che fanno “del bene”, ho attaccato le pecorelle. Più
e più volte. A pezzi, quella piccola, la mangiavo lungo il
corridoio. Finita questa, staccai crudelmente la testa a quella più
grande. Questa mattina mi sono svegliato accocolato sul lato
sinistro. Un bambino sazio.
sabato 6 aprile 2013
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