Sì,
ci sono cose che sono difficili da raccontare. E' già dura
viverle in privato, figuriamoci condividerle con il mondo esterno.
Cose che devi raccontarti a te stesso più volte per digerirle.
O allontanarle, fare come se non fossero accadute. Si dice che
debbano essere... elaborate. Una parte di noi stessi ripete che no...
non è possibile accettarle. Non si possono raccontare. L'altra
parte usa il cuore e il tempo per sanare la ferita. Infine posso
parlarne. Ci ho messo giorni. Adesso sono pronto a raccontarvelo. E
dettagliatamente. Compresi i momenti di imbarazzo e avvilimento. Le
lacrime di vergogna. Non tralascerei nulla di nulla. Come abbia
reagito davanti a Filippo e dopo a Pino. Come loro mi hanno risposto.
Come abbiamo dovuto risistemare il letto. Tutto. Solo vorrei
chiedervi non fate di me “IL piscialetto”.
domenica 21 aprile 2013
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