Quando
andavo a fumare, per non far chiudere la porta antincendio,
utilizzavo una sedia o un cestino. La chiusura comportava scendere al
piano terra. Uscire fuori e rientare dall'ingresso principale. Fare
un altra rampa di scale. Attraversare un corridoio, e arrivare
finalmente al punto di partenza. Fermando in quel modo la porta ero
sicuro che non si chiudesse. Si creava però, soprattutto quando la
finestra era aperta, una corrente d'aria. Spesso non gradevole. Da
qui un rimprovero affettuoso di Caterina, affinchè io non stessi li
a fumare e a prendere freddo. Discussione chiusa con la mia richiesta
di un bacio. Allora ho provato a fermare la chiusura della porta con
un pacchetto di fazzolettini o con un pacchetto di sigarette. Niente,
non era un metodo sicuro. Spesso cadevano e lasciavano chiudere la
porta.
Un giorno Filippo mi ha portato un pezzo di cartone. Largo circa dieci centimetri e lungo una quindicina. Piegato in due. Sistemato all'altezza della chiusura automatica, la porta non sembra aperta e non si crea corrente. Il cartone impedisce, insomma, una totale chiusura. Questo oggetto, nato dall'inventiva di Filippo, si è aggiunto a tutte le altre cose che trasporto nella mia borsetta griffata.
Un giorno Filippo mi ha portato un pezzo di cartone. Largo circa dieci centimetri e lungo una quindicina. Piegato in due. Sistemato all'altezza della chiusura automatica, la porta non sembra aperta e non si crea corrente. Il cartone impedisce, insomma, una totale chiusura. Questo oggetto, nato dall'inventiva di Filippo, si è aggiunto a tutte le altre cose che trasporto nella mia borsetta griffata.
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