Il
dottore Favara della Samot è venuto di prima mattina. Mi ha
trovato un poco provato. Sfido, dopo quelle nottate con la febbre.
Cerca di tirarmi su. Il guerriero, così mi chiama, può
perdere una battaglia è normale. Ma non si arrenda, ci saranno
altre battaglie e le vincerà. Io pensavo invece che non avevo
più forze. Tutto quello che mi diceva mi ricordava il detto
che ripeteva spesso Boris in dialetto:
“Cu
fa cento e un fa l'uno... perde lu cento e l'uno.”
Il
passo in più ogni volta per rialzarsi. Darsi una spinta e
continuare. Continuare a essere il guerriero che non ha vergogna ogni
tanto di lasciarsi andare o di perdere una battaglia. Anche le
sconfitte diventano pagine della nostra vita. Siamo a cento e non
possiamo ritirarci perché chi fa cento e non riesce a farne
uno in più, perde tutto.
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