Lui
impazziva per le tette di Abbe Lane e per le velatissime cosce delle
gemelle Kessler. Io impazzivo per lui. Fu un'illuminazione, quando
capii cos'era quel malessere che provavo quando lo vedevo. Tutto uno
sfarfallio nello stomaco, tremori alle ginocchia... e quello sguardo
da pesce lesso che non riuscivo a togliermi. Mi ritornava sempre
quella visione: lui nudo sotto la doccia. Avevo visto nudo anche mio
fratello, ma non provavo le stesse emozioni.
Il
signor Salvatore era l'uomo nudo. Mio fratello era soltanto...
svestito.
Il
primo campo coltivato a fave lo vidi di notte. Perdendoci il
portafoglio, scivolato via dalla tasca dei pantaloni abbassati,
durante una scaramuccia sessuale. Tutto mentre il suo amico autista
aspettava in macchina. Eravamo arrivati lì su una spider
rossa. In tre. Lui subito mi precisa che, non avendo la patente, si
fa accompagnare da un amico. Mi aveva abbordato dicendomi:
«Sei
qui in attesa che qualcuno ti rapisca?»
«Non
sarebbe una cattiva idea...»
«Allora
sali.»
Io
lo avevo notato... su quella spider rossa. Ma vedendolo in compagnia
di un'altra persona avevo perso le speranze.
Era
stata la classica giornata di merda. Chiuso nella cucina dell'albergo
Kinzica di Pisa, dove lavoravo. A cucinare, assumendomi il lavoro del
collega assente.
Non
avrei mai pensato si potesse concludere in un campo di fave.
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