Il
nemico è sempre dietro la porta. L'autocommiserazione. Il
piangersi addosso per lo stato in cui mi trovo. Il maggior sforzo è
mantenere il controllo della mente e non lasciarsi andare. Possono
esserci delle eccezioni. Alle volte giustificate. Ma non mi posso
permettere più di tanto. Devo resistere. Cercare un sorriso da
donare a Filippo. O una battuta scherzosa. Se ho le forze, mi muovo
per casa sbrigando lavori casalinghi. Sciorinare la biancheria. Dare
l'acqua alle piante. Occupare la mente con cose diverse.
I
paragoni con “prima” mi vengono spontanei. Cerco di evitarli
anche se tutto mi riporta lì. Ecco perché scrivo.
Scrivere impegna la mente a concentrarsi sulle cose da dire e su come
buttarle giù. Coinvolgendomi anche manualmente. Se ho cose da
scrivere, per me è il miglior modo di resistere.
Piangermi
addosso non lo sopporto. Spero di non lasciare mai entrare quel
nemico appostato dietro la porta.
2 commenti:
Non smettere di scrivere. E' psicofisicamente terapeutico, oltre che poetico. E grazie per queste emozioni-vissuti-sensazioni-parti di umanità. L'importante è averne e avere sorrisi da donare. (Sembra scontato, ma non penso affatto che lo sia.)
Grazie per il commento. Scrivere è salutare, lo so
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