Come
frutta matura che cade dall'albero. Oggi due. Uno annunciato con urla
strazianti. Chiamando:
“Papà,
papà...”
Come
se lo si potesse riportare in vita. Diversi pianti più o meno forti.
Una
bambina fra loro che imita gli adulti. Anche lei con un fazzolettino
in mano ad asciugarsi le lacrime.
Qualcuno
dice alla madre di allontanarla:
“E
dove la porto?”
Mi
chiudo nella mia stanza. Per pudore. Il dolore del lutto, merita il
pudore. Non si può star lì ad osservare le persone straziate
dall'interno.
Probabilmente
lui ha finito di soffrire, e il suo essere qui probabilmente
alleggeriva i parenti.
Ora
si fanno i conti. L'onoranza funebre già arrivata e pattuito il
prezzo. Duemila euro. Mille subito, gli altri successivamente.
“E
chi ce li ha mille euro?”
I
pianti scemano. C'è da fare il conto. Si cerca di avere un minimo
di lucidità. Tutto verrà risolto.
Poi
il silenzio. E una stanza vuota.
Anzi
due.
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