mercoledì 31 luglio 2013

Edificio 17A – Chi è Piero?





Ma davvero lo faresti?”
Disse di sì, fissando l'appuntamento al sabato successivo.
Mi procuro tutta l'attrezzatura necessaria e ci vediamo sabato.”
Avevo bisogno di una bacinella per i piedi. Il nostro Filippo ne ha portata una blu. Capiente abbastanza.
Con questo caldo portavo ancora le calze. Per coprire la vergogna. Avete idea di cosa vuol dire stare quattro e più mesi senza tagliarsi le unghia dei piedi? Io, causa la colostomia, ma non solo, non riesco più a piegarmi per farlo da me. Quindi ci voleva Piero. Chi è Piero? Un amico caduto dal cielo. Colmo di compassione perché lui c'è già passato. Più volte messo alla prova fin da piccolo. Uscitone uomo compassionevole. Piedi in acqua calda con bicarbonato. Così cerchiamo di ammorbidire queste corna dure. Lui, intanto, tira fuori un armamentario con forbicine, tronchesse, tagliaunghie, limetta, tronchessa piatta. E tanto altro. Piano piano abbiamo riempito di scaglie tutta la stanza. Facciamo diverse pause, la stanchezza è reciproca. Il lavoro è sporco e duro. In verità più duro che sporco. Passa il personale delle pulizie. Pulisce quello che può. Ci prendiamo la pausa pranzo. Io mangio le cose passate dall'ospedale. Piero un kebab che ha portato anche per me e Filippo. Dopo la pausa pranzo: di nuovo piedi in ammollo e ultima ripassata. Meno male che è durata poco. A questo punto ero veramente stanco. Ci siamo messi a chiacchierare. Poi è dovuto andare via. Non prima di darci un prolungato abbraccio. Minimo atto di riconoscenza. Al nostro piccolo grande uomo.

Grazie Piero.

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