Ho
letto la tua questa notte. Credo fossero le cinque. Non ce la facevo
a risponderti. Ho dormito a intermittenza. Dopo un'altra botta di
febbre venutami di pomeriggio. Alle volte non connetto e scambio la
sera per la mattina. O cose del genere. Poi, dopo aver preso il
paracetamolo, inizio a sudare. Sudore che non finisce più.
Prima mettevo delle magliette di cotone. Una sera ne ho cambiato
quasi dieci. Adesso mi avvolgo in un asciugamano da bagno. Ieri sera
ne ho dovuto cambiare tre. Mi sembra che non debba finire mai di
sudare. Poi, dopo più di tre ore, finalmente comincia a
scemare. Non mi sembra vero quando mi tocco la fronte ed è
asciutta.
Sospettavo ci fosse un qualche grado di parentela fra te
e Alessandra. Peppe è una persona simpaticissima. Solare. Per
un breve periodo ha abitato vicino al negozio. Ci si vedeva tutte le
mattine. Notai che lui, tutte le mattine, aveva un sorriso, mentre io
alle volte arrivavo incazzato. Lui mai. Mi è dispiaciuto
quando ha cambiato casa. Perché il suo sorriso era contagioso,
e riusciva a farmi cambiare umore.
Un abbraccio.
Un abbraccio.
Lettera
inviata a Maria
Eugenia Notarbartolo
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