Sono
per il caos.
Non
che non mi piaccia l'ordine, ma io sono caratterialmente per la
confusione. All'inizio cerco di essere sistemato. Ogni cosa al suo
posto e un posto per ogni cosa. Poi, piano piano comincio a
scivolare. Con tutte le buone intenzioni di sistemare le cose. Invece
scivolo sempre di più. E' più forte di me.
In
fondo, però, mi ci ritrovo nel caos. E' quello che ti permette,
mentre cerchi qualcosa, di trovarne un'altra che avevi smesso di
cercare da tempo. C'è chi si sente impazzire in questo mio mondo.
Per certi versi lo capisco. Invidio il suo amore per l'ordine. Ma con
tutta la mia buona volontà non c'è la faccio a vivere a lungo in
spazi troppo ordinati.
Qui
nella mia stanza c'è un tavolino che ho trasformato nella mia
postazione computer. Non sono ai livelli raggiunti a casa. Qui,
comunque, ho ricreato in piccolo il mio caos personale. Sul tavolino
oltre il computer c'è di tutto. Cellulare, sigarette, accendino, due
macchine fotografiche... foglietti sparsi, uno con sopra scritto un
appunto, ma che non trovo più, una bottiglia d'acqua, un bicchiere,
fazzoletti di carta, la bustina dei fazzoletti vuota imbottita con
quelli sporchi, la mia borsa, una campana buddista, un altro
accendino, delle forbicine, un flacone di Mycostatin, delle monete
da cinquanta centesimi.
Mia
nonna diceva: “A natura è natura, e a natura un si po'
canciari.”
2 commenti:
mi piace che nel piccolo caos si è già perso un foglietto. mi sembra un buon risultato, no?
lo ritroverò quando mi sarà utile.
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