Al
tramonto. Al tramonto è più bello. Con questa certezza decidemmo di
entrare a visitare il Cimitero Monumentale di Milano. Da giovani si
gioca con la morte. E noi, io e Paolo, giovani lo eravamo. E potevamo
permetterci di giocarci. Avvolgevamo gli angeli nelle nostre sciarpe.
Ridevamo davanti a certe sculture. Sfottendo i diversi angeli
piangenti come anche le tante donne, tutte afflitte, con il capo
chino, sempre coperto da un velo. Prendevamo in giro questi
stereotipi. Senza accorgerci che lì dentro qualcosa andava
cambiando. Ogni tanto ci ritrovavamo incantati a osservare una
scultura. A perderci nelle curve del velo, nei lineamenti vivi del
volto, la finezza delle mani. Cominciammo così a ridere di meno e a
osservare di più. Periodi storici che si accavallavano.
Documentabile a occhio, dal tipo di stile utilizzato. Un vero viaggio
nel tempo e nell'arte. Noi, rapiti da tutto ciò, non avevamo
realizzato che era ora di uscire.
Fuori
avevamo quasi vergogna a svelarci il sentimento che avevamo nei
confronti del posto appena lasciato. Eravamo entrati spavaldi
giovani, che volevano sfottere tutto, siamo usciti incantati da
quello che avevamo visto.
La
morte? La morte può aspettare.
La
bellezza vince su tutto.
Non
dormivo da Boris. Andavo da lui il pomeriggio e poi la sera, sul
tardi, lui mi accompagnava a casa. Un'estate decidemmo di andare a
mare di mattina. Lui era libero dalla scuola quindi potevamo
approfittare del suo tempo. Andavamo a Barcarello. Quando c'erano
ancora solo due baracchine, una che vendeva pane e panelle e l'altra
che si spacciava per un bar. Io partivo da Romagnolo per arrivare a
casa di Boris in viale Strasburgo. Per chi non conosce Palermo, basti
dire che prendevo due autobus per arrivare a destinazione. Il
viaggio, se tutto andava bene, durava dai quarantacinque minuti a
un'ora. Mia madre, sempre premurosa quando poteva darmi del cibo, mi
preparava il fagotto da portare via. Ed io mi facevo il tragitto
accompagnato dall'odore di una frittata con patate e menta, delle
melanzane fritte, o quello sempre più irresistibile di una
parmigiana. A mare ci si andava più che altro per prendere un poco
di sole. Anche perché il mare dove ci sono scogli non fa per me.
Preferisco la sabbia e il mare che degrada lentamente. Mentre gli
scogli nascondono, per un non provetto nuotatore come me, insidie
inquietanti. Comunque avevo trovato una specie di vasca dove facevo
abluzioni più che nuotare. Una papera che sguazzava nell'acqua. Era
bello lo stesso. Per me era importante stare con lui e con lui
condividere le bontà che amorevolmente mia madre ci preparava.
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